04 Apr Madrid
Nel Gennaio del 2010 decisi di candidarmi al bando per il Progetto Erasmus della facoltà di giurisprudenza del mio ateneo.
L’Erasmus è un programma di mobilità finanziato dall’Unione Europea che consente agli studenti universitari di trascorrere un periodo di studio in un ateneo di un diverso paese con la possibilità di seguire corsi e sostenere esami che verranno automaticamente riconosciuti dall’università di appartenenza. Questo programma di mobilità è anche e sopratutto un’esperienza di vita estremamente formativa. Per molti studenti universitari europei rappresenta la prima vera occasione per vivere all’estero in maniera indipendente e la prima occasione per imparare a conoscere e ad apprezzare culture diverse.
Dopo circa 1 mese uscì la graduatoria. Il mio nome era lì ed io stentavo a crederci. Avevo vinto una borsa di studio per frequentare 2 semestri presso l’università Complutense di Madrid. A settembre dello stesso anno mi trasferii nel centro della capitale spagnola, in una traversa della famosa Gran Via. A quei tempi, ignara dei numerosi traslochi che la vita aveva in serbo per me, le valigie le preparavo rigorosamente last minute e stracolme…sia che la partenza fosse per un week end sia per la mia prima vera esperienza da espatriata che sarebbe dovuta durare 1 anno. Come se non bastasse, per sentirmi diciamo “organizzata”, lasciai a chi mi sarebbe venuto a trovare nel corso dell’anno vestiti e cibarie che credevo indispensabili vista la lunga permanenza al fronte a Madrid. Arrivai nell’appartamento spagnolo carica come un mulo, con le mie 4 valigie che chiedevano pietà e una borsa da far invidia all’attuale borsa-cambio di Elena, insospettendo così i primi 2 coinquilini (maschi, un tedesco e un austriaco…che ne potevano capire?) presenti in casa. Nello stabile c’erano altri appartamenti affittati a ragazzi erasmus che con il tempo divennero la mia famiglia spagnola.
E’ iniziata così una delle esperienze più belle della mia vita e la mia prima avventura da Expat.
I motivi che mi hanno spinta a partecipare a quel concorso erano tantissimi, i più importanti: mettermi alla prova e fuggire dalla quotidianità e dalla monotonia che vivevo in quel periodo. Obiettivi centrati in pieno, forse anche troppo… Ho conosciuto meglio me stessa e ho capito che il meglio di me viene fuori quando sono lontana dai condizionamenti che rendono cechi e a volte sordi; ho capito che quando si lascia la propria nazione si migliorano sempre 2 lingue: quella del paese ospitante e l’inglese che anche se pensiamo di non sapere bene poi esce sempre meglio di altre lingue; ho capito che la lingua madre invece peggiora e ci si ritrova a googlare le regole base della grammatica italiana; ho capito che la responsabilità un po’ te la trasmettono, un po’ ce l’hai dentro, un bel po’ è frutto della gestione della propria vita senza il “fucile puntato” dei genitori; ho capito che la condivisione di un’esperienza così intensa è un po’ come vivere dentro la casa del grande fratello, tutto è amplificato e uno sconosciuto potrebbe diventare il tuo migliore amico in poche ore; ho capito che chi torna non è la stessa persona che è partita. In poche parole si diventa migliori.
Giovanna
Posted at 16:29h, 16 AprileCi sono stata 4 volte…amo questa città e la libertà che si respira!
Dalila
Posted at 20:41h, 16 AprileHai ragione ed è sempre bellissima!
Luisa
Posted at 15:30h, 17 AprileMai visitata e sto proprio programmando in questi giorni un week end in Spagna…Madrid, Barcellona o Siviglia?
Dalila
Posted at 15:43h, 17 AprileTutte città bellissime! Io però ho un debole per Madrid…sono di parte!
Mary
Posted at 10:14h, 01 MaggioE’ stato il mio primo viaggio con le amiche… indimenticabile!!!! Città bellissima. 😀
Dalila
Posted at 11:03h, 01 MaggioSi, è davvero una città bellissima!
Ornella L
Posted at 15:42h, 01 MaggioAnni fa ho fatto l’Erasmus nella nazione che poi è diventata la mia attuale casa, la Svezia, e quanto hai ragione sul parallelismo fra Erasmus e Grande Fratello, per quella smania di vivere tutto in modo accelerato e e amplificato. Che bei ricordi 🙂
E in bocca al lupo per il blog!
Dalila
Posted at 01:48h, 04 MaggioWow in Svezia! Non ci sono mai stata e mi piacerebbe tanto visitarla. Dentro al “Grande Fratello” mi ci sento comunque ancora quando arrivo in un nuovo posto e devo rapidamente capire come funziona e pesare subito le persone che incontro…una sensazione strana che però insegna tanto!
Grazie per essere passata di qui Ornella 🙂
Ornella
Posted at 11:52h, 05 MaggioLa questione Grande Fratello io l’ho avvertita di più in Erasmus perché sapevo che il mio periodo lì aveva una scadenza. 🙂
La Svezia è molto bella ma anche diversa dall’Italia (io vengo dal sud quindi ancora peggio 😂 ) quindi l’impatto culturale almeno all’inizio è forte, però si vive molto bene e sono felice della mia scelta. 🙂
Dalila
Posted at 01:01h, 15 MaggioQuando si ha la consapevolezza di dover lasciare un posto effettivamente tutto viene vissuto in maniera amplificata. L’Erasmus ne è la (prima) prova. Immagino l’impatto culturale dal sud al vero Nord 😂 però la qualità della vita è indubbiamente più alta 🙂